La serie è una delle poche che si dedica quasi completamente ad uno sport, e in questo caso al mondo della Ginnastica, tra allenamenti estenuanti, situazioni snervanti e una medaglia d’oro olimpica da vincere, le ragazze dovranno far fronte anche alle classiche problematiche di ogni teenager riguardanti amicizie, amori e rapporto con i genitori. Ognuna delle atlete affronterà ogni situazione in modo diverso, con reazioni diverse e a volte non sempre scegliendo la strada più corretta e giusta.
Allenamenti, sogni, sentimenti e paure s’intrecciano tra amicizia e rivalità agonistica. Prodotta da Paul Stupin, autore a suo tempo di Dawson’s Creek, la serie inizialmente era stata concepita come una midseason estiva di dieci episodi, ma grazie al successo avuto è stata prolungata. La vera protagonista di questa serie è la ginnastica artistica, per lei si fanno sacrifici, sudore, si sputa sangue; per una vera passione si soffre per una sconfitta o un dolore fisico, senza mai mollare, senza mai abbandonare lo spirito competitivo con cui ogni sportivo deve fronteggiarsi. Loro, le altre protagoniste, sono quattro teenager: Emily, la new entry introversa e coscienziosa, con meno esperienza rispetto alle altre, ma tenace e con un’innata dote di ginnasta; Lauren, capricciosa e viziata, abituata ad ottenere sempre tutto a causa anche del padre che la asseconda in tutto; Kayle, la meno ambiziosa, figlia di talenti sportivi e musicali, viene spinta sempre a dare il massimo ma è desiderosa di avere una vita come tutte le ragazze della sua età; Payson, la più forte tra tutte, diligente e seria, vivendo per lo sport e dando tutta se stessa alla ginnastica. Vere professioniste che sanno perseguire i propri obbiettivi, anche quando la strada diventa difficile e la meta appare troppo lontano.
La trama, insieme allo sport, incantano e tengono lo spettatore incollato davanti allo schermo a seguire le vicende di queste piccole donne, così forti da saper affrontare ogni sfida con la giusta carica, amiche ma sempre in competizione tra loro, nella vita come nello sport, così decise e caparbie all’interno della palestra, quanto fragili con i sentimenti e la vita di tutti i giorni.