giovedì 21 gennaio 2010

Il Diavolo veste Prada - The Devil Wears Prada

Andrea Sachs (Anne Hathaway) è una giovane laureata con il sogno di diventare scrittrice, l’unico suo difetto è la totale mancanza di stile nell’abbigliamento. Per una serie di casualità verrà assunta come assistente di Miranda Priestly (Meryl Streep), guru assoluto della moda e direttrice di Runway. Così la trasandata Andy si ritroverà a fare un vero e proprio patto con il diavolo, che naturalmente veste Prada, poiché, nonostante l’impeccabilità di stile, Miranda saprà rendere la vita della sua nuova assistente un vero inferno.
Essendo questa l’opportunità, per la quale "milioni di ragazze sarebbero disposte ad uccidere", che potrà spalancare le porte ai sogni di Andy, e anche se inizialmente la ragazza avrà un duro scontro con quel mondo altolocato che và contro i suoi principi, passandoci sempre più tempo al suo interno non potrà che rimanerne affascinata. Incantata da scarpe di Jimmy Choos e abiti di Chanel, verrà infine travolta dal life style che impone la rivista di moda, quasi dimenticandosi del mondo all’esterno di questa e forse anche di chi è veramente Andrea Sachs.
Andy cercherà in tutto e per tutto di diventare l’assistente perfetta, modellandosi con look e vestiti appropriati e cercando in tutti i modi di compiacere l’impossibile e algida Miranda. Ma più inizierà a muoversi nello sfavillante mondo della moda, per il quale "milioni di ragazze sarebbero disposte ad uccidere", più si renderà conto che per il successo bisogna fare molti sacrifici. Il favoloso mondo di Miranda in realtà è anche un mondo di solitudine e rinunce verso gli affetti.
Il film di David Frankel è una divertente commedia che ci accompagna da ingenui, come Andy, in un modo sconosciuto e spietato racchiuso all’interno di una rivista. Diversamente dal libro, il film coglie forse la parte più superficiale della protagonista, non mostrando esattamente i suoi pensieri più profondi, ma come non si può adorare una buffa ragazza in un mondo che non le appartiene?
Fantastici sono ovviamente i vestiti e tutti gli accessori, da non dimenticare la città di New York che fa da sfondo ai pellegrinaggi che la protagonista è costretta a fare per accontentare le direttive di Miranda. Ottima è senza dubbio l’interpretazione della Streep nel ruolo della dispotica direttrice del giornale, la quale deve avere tutto sotto controllo e per quanto il personaggio possa essere impossibile e intollerabile, non si può fare a meno che sorriderle.
Il finale, completamente diverso dal libro, nota un tocco di moralità e buonismo, che fa la differenza su quel mondo spietato che conosciamo (o forse no) come moda.

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