giovedì 21 gennaio 2010

Blood Diamond


La storia si sviluppa verso la fine degli anni novanta, con lo sfondo della guerra civile in Sierra Leone. Parla di un padre Solomon Vandy (Djimon Hounsou), pescatore di Mende, che è stato portato via dalla famiglia e costretto a lavorare nelle miniere di diamanti; e di Denny Archer (Leonardo Di Caprio) ex mercenario dello Zimbawe. Storie e vite completamente diverse, ma tutt’e due gli uomini appartengono all’Africa e uno strano destino farà incrociare le loro vie a causa di un diamante rosa che avrà il potere di cambiare la vita.
Tutto inizia quando Solomon trova il diamante rosa e lo nasconde a suo rischio e pericolo, poiché anche se potrebbe costargli la vita, riuscirebbe a salvare la sua famiglia e soprattutto evitare che suo figlio diventi un bambino-soldato. Dall’altra parte Archer, che si guadagna da vivere scambiando armi con diamanti, scopre dell’esistenza del diamante che ha scoperto Solomon e cerca di mettersi in contatto con lui, poiché quel diamante rappresenta la via per andarsene dall’Africa e dal circolo vizioso di cui è partecipe.
Nel mentre si aggiunge la giornalista americana Maddy Bowen (Jennifer Connelly), donna piena di ideali che sta svolgendo un’indagine per scoprire cosa e chi si cela dietro ai diamanti insanguinati, trovando Archer come la fonte di notizie perfetta per il suo articolo.
Con l’aiuto di Maddy, i due partono in un viaggio pericoloso attraversando i territori dei ribelli per recuperare il diamante rosa nascosto da Solomon. Ma con il susseguirsi degli eventi per Solomon le priorità cambieranno, e mentre Archer avrà bisogno di quest’ultimo per avere il diamante, per Solomon, l’unico a conoscere dov’è nascosto, il viaggio sarà alla ricerca del figlio.
Dopo aver passato l’impatto iniziale degli orrori della guerra, ma soprattutto delle scene in cui i bambini vengono addestrati al combattimento impugnando armi, il film rivela avere una buona storia. È un viaggio verso la libertà, con i suoi pericoli e le varie tappe da affrontare. Durante questo viaggio qualcuno rimane indietro, qualcun altro abbandona, ma nonostante la guerra che fa perennemente da sfondo in modo aggressivo, il tutto succede in modo sereno. Momenti di pura tensione si alternano ad altri più introspettivi. Man mano che andiamo avanti scopriamo la storia e approfondiamo lo vero spirito dei due personaggi, così diversi ma entrambi così disperati e desiderosi di voler cambiare vita.
In mezzo a tutto questo lo scenario dell’Africa che non si può fare a meno di ammirare, con i suoi paesaggi spettacolari; una terra selvaggia comunque come gli uomini che la abitano e che, come si dice nel film, è un paradiso, o meglio quando finirà la guerra lo diventerà davvero.
È una storia classica quella che ci porta sulla scena Edward Zwick, pur continuando ad essere un film di denuncia. C’è lo scudiero che diventa re e il personaggio ambiguo che deve redimersi con una buona azione; ci sono intrighi di potere, e i pochi, ma buoni, che combattono le ingiustizie pieni di valori e ideali quasi dimenticati.

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