giovedì 21 gennaio 2010

Borat: studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan - Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Gloriou


E sia che deve essere una presa per il culo degli Stati Uniti. E sia che non risparmia ne lusinga nessuno. Vada anche per essere un film assurdo. Ma io proprio non l'ho capito. Doveva far ridere per caso? Sì, va bene a qualche battuta ho riso anch'io, ma per la maggior parte m'ha fatto tanta tristezza. So che è voluta tutta la malignità e le sregolatezze, che il perbenismo è proprio fuori luogo eppure non ho potuto fare a meno di uscire dal cinema con un sorriso amaro.
Borat Sagdiyev è un reporter kazako che và negli Stati Uniti per girare un documentario sugli usi e i costumi della nazione, e riportarlo poi in Kazakistan. Su un carretto dei gelati gira, insieme al suo collega, per tutta l'America, con la scusa del documentario, alla ricerca di Pamela Anderson. Scoperta dal giornalista la prima sera in albergo, guardando il serial Baywatch e innamorandosi all'istante della bagnina. Durante il viaggio incontrerà varie persone e situazioni, dalle quali dovrebbe trarre un insegnamento: c'è chi gli insegnerà le buone maniere, chi a vestirsi e parlare cool, chi tenterà di spiegargli l'umorismo americano. Niente di così difficile, se non per il fatto che Borat fallirà in tutte le sue interviste, forse non riusciendo completamente ad integrarsi. E sarà lui a questo punto a lasciare il segno.
La cosa certa è che il protagonista è un persoanggio unico: irriverente, sovversivo, oltraggioso e chi più ne ha più ne metta. Borat è un'evoluzione dei personaggi di Sacha Baron Cohen apparsi nel Da Ali G Show.

0 commenti:

Posta un commento